Dagli anni '70, gli economisti che acquistano la Chicago School of Antitrust hanno evitato i pericoli delle politiche antitrust permissive, affermando che “il mercato” avrebbe risolto i problemi di concorrenza e punito le aziende che abusavano delle dimensioni e del potere. L’attenzione ristretta degli abitanti di Chicago sui costi diretti del consumatore come unica misura del danno non ha considerato l’impatto del consolidamento su piccole imprese, start-up, lavoratori o, per quella materia, norme democratiche. Né ha sollevato segnali d’allarme per le piattaforme tecnologiche pubblicizzate come “gratuite” per gli utenti (monetizzando la nostra attenzione e i dati personali).
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